Il restauro del trullo - metodo 1
Premetto che recuperare e restaurare oggetti è come farli tornare a splendere, lasciando invariata la storia e senza snaturarne le caratteristiche.
Per questo parliamo di restauro o risanamento conservativo del trullo; le pietre appoggiate ed incastrate li ormai da più di 90 anni, sono rimaste invariate, forse un po' spostate...ma sono sempre loro!
La tecnica utilizzata durante i lavori è stata dello "scuci e cuci" eseguita dalle sapienti mani del mastro trullaro.
Consiste nell'andare a togliere le chiancarelle del cono esterno ormai instabili, fermarsi quando le pietre circostanti smettono di ballare e da lì ricominciare a riposizionare le chiancarelle tolte, sagomarle a mano (se serve) e chiudere gli spazi. Qui si possono iniziare a vedere delle differenze tra i vari lavori di restauro, su alcuni coni si riposizionano chiancarelle nuove, cioè ottenute da lastre di pietra sagomate con macchinari, mentre per altri lavori, e questo ne è il caso, si è preferito recuperare ed utilizzare le stesse chiancarelle originali "scucite" eventualmente sagomate con gli attrezzi del mestiere i quali sono il martello ad una punta e quello a 6 denti.
Uno dei maggiori problemi è l'eventuale infiltrazione dell'acqua piovana, per questo è molto importante saper ricostruire la pendenza del cono e creare una struttura stabile, un po' come un puzzle, un po' come i lego.
A seconda delle aree del cono da ripristinare, può diventare un lavoro lungo quindi.....tanta pazienza, molto manualità e parecchia esperienza alle spalle.
Una volta "ricucito" tutto il cono esterno si è proseguito con la creazione dei pinnacoli (per la loro spiegazione leggete quest'altro post) e delle loro basi che vengono imbiancate con la calce per ottenere l'effetto finale caratteristico dei trulli.
I lavori proseguono sulla facciata, eliminando prima di tutto l'intonaco vecchio, ormai cadente ed annerito, e riportare alla luce la pietra. Per pulire e sbiancare le pietre si usa il processo di sabbiatura in modo tale da scalfire lo strato superficiale, togliere le impurità e far uscire la pietra viva. Questo stesso processo si usa anche per le pietre già a vista, ma annerite dall'ossido (es. le pietre interne).
Alcuni trulli, come questo, sono caratterizzati dal muro di cinta che sfocia sulla facciata con due scalette in pietra che permettono di salire e camminare intorno ai coni, calpestando quelle che sono le grondaie, anch'esse recuperate con nuove chianche di Corigliano e con adeguate pendenze per il deflusso dell'acqua.
Per le finiture della facciata, si può decidere di lasciare le pietre a faccia vista senza fughe, di chiudere le fughe o di imbiancare tutto con la calce. L'utilizzo della calce sui trulli è un'altra usanza antica che in epoche in cui l'igiene generale era scarsa, aiutava a disinfettare gli ambienti agendo contro i patogeni.
Tornando a noi, per la finitura si è deciso di "fugare" le pietre intorno alla porta, e di lasciare grezzo il muro di cinta e le scale........et voilà.... il trullo in tutta la sua bellezza rinnovata!
Anche questa volta speriamo di aver suscitato interesse e di aver descritto in maniera semplificata in cosa consistono a grandi linee i lavori di restauro di un trullo.
Sabbiatura della facciata |
Bellissima descrizione sui lavori di restauro! Sicuramente sarà stato interessante assistere al lavoro minuzioso del mastro trullaro!
RispondiEliminaGrazie Oriana per il tuo commento.
EliminaContinua a seguirci, ti aspettiamo a Francavilla Fontana!
Wow, è stupefacente il lavoro che c'è dietro. Grazie per la condivisione di questa esperienza.
RispondiEliminaGrazie per il commento! È un lavoro molto meticoloso di artigianato locale e vogliamo tramandarlo attraverso la conoscenza. Continua a seguirci, ti aspettiamo a Francavilla Fontana!
EliminaBel lavoro!
RispondiEliminaGrazie mille!
EliminaChe manualità!
RispondiEliminaE' vero! i mastri trullari sono unici!
EliminaUn posto , il quale non si trova cosi facilmente. Per un soggiorno uno si puo sentire come un turista, ma nello stesso tempo un contadino , un proprietaio del ulivetto, un protagonista della storia di Puglia. Proprietrari hanno pensato di tutti particolari necessari quando si sta nella campagna . Ulivetto, oppure la foresta degli ulivi (verdi , grandissimi e sani) si compone con la terra rossa. Nell trullo trovi tutto necessario ed anche di piu ( es. cromoterapia nella doccia...) , fuori puoi semplicemente leggere sulla amacca , la sera c'e tutto per la griglia ed anche falo ( con pezzi di legno gia preparati) . C'e anche un a piccola lavanderia con detersivo per bucato a mano. Allora non si tratta solo la bellezza. Ci scusate per il nostro italiano , lontano da perfezione, ma volevo esrimere quello che sono veramente colpita da quel posto.
RispondiEliminaGrazie mille per questo bellissimo commento, siamo felici di riuscire a trasmettere la passione per i nostri luoghi.
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